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Sciopero vigilanza privata e servizi di sicurezza

02 maggio 2022

"STIPENDI INFAMI E PERSONALE RIDOTTO"

Tratto da Corriere delle Alpi del 29/04/2022

LA MANIFESTAZIONE «Paghe misere e troppe ore» Guardie giurate mobilitate «Contratto scaduto da sei anni, molti tra noi non arrivano a 800 euro al mese». Il comparto in sciopero martedì. CONTENTO / PAGINA 18 LA MANIFESTAZIONE «Stipendi infami e personale ridotto» Le guardie giurate scendono in piazza Il settore si mobilita anche in provincia per i cortei di lunedì I sindacati: «Sono sei anni che il contratto non è rinnovato»

BELLUNO Paghe da fame, rischi altissimi: anche da soli la notte a svuotare le colonnine dei bancomat dei benzinai. E i turni di 12 ore di fila, le ritorsioni se qualcuno denuncia mancati rispetti del contratto. Vigilantes anno zero anche in provincia di Belluno: neanche duecento addetti per quattro o cinque aziende che operano sul territorio. Si scende in piazza: il 2 maggio anche in provincia il settore sarà in sciopero e una delegazione scenderà a Roma per partecipare alla manifestazione indetta dai 1¦1 sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Anche in provincia le aziende hanno i loro problemi: Mondialpol, Rangers, Sicur Italia e Civis (per gli allarmi). A guardare la media delle retribuzioni per qualifica, ce n'è da recriminare: nei tre inquaaramenti per servizi fiduciari (i vigilantes negli uffici pubblici) lo stipendio base non raggiunge i mille euro: va da 797 euro a 930. Le guardie giurate al massimo raggiungono un 4° livello con 1.258 euro di stipendio (sopra 5 livelli), ma il 5° e 6° hanno 1195 e 1058 in busta. «Con una guardia sono capaci di coprire una notte in provincia» attacca Giovanni Cescato, Filcams Uil che ieri con il segretario di categoria Alberto Chiesura, Cristian Boscherini (Uiltucs) e un delegato di Vedetta Mondialpol, Diego Mondin, ha annunciato lo sciopero nazionale del 2 maggio con cortei a Roma (alla manifestazione aderisce anche la Fisascat Cisl, ieri non presente). Da un lato la carenza di personale, il fuggi fuggi generale da un mestiere senza appeal: per qualcuno lo stipendio non raggiunge le 800 euro al mese e «C'è chi prende 780 euro a tempo pieno per 40 ore alla settimana. I giovani preferiscono andare in fabbrica, piuttosto che fare la fame». E il contratto non viene rinnovato da 6 anni: «abbiamo chiesto 120 euro di aumento, le aziende si sono fermate a 80 ma neanche questo ci ha fatto concludere», continua Cescato, Filcams Cgil. «Ma non è solo una questione economica, anche normativa e di sicurezza fermo restando che anche le regole esistenti non vengono rispettate». «I turni sono già massacranti» aggiunge Alberto Chiesura «ma per portare a casa una paga dignitosa bisogna fare anche servizi aggiuntivi». Non solo di orario e straordinari. Un settore alla disperazione, gridano i sindacati: alle funzioni normali di guardie giurate si sono aggiunte quelle di servizi fiduciari: i posti di controllo negli enti pubblici, nelle portinerie, ultimamente anche a causa dei controlli dei documenti anticovid. «Enti pubblici dai quali abbiamo solo ricevuto sordità e silenzio in ordine alle rivendicazioni dei lavoratori sui rinnovi contrattuali» continua Chiesura. «Si è passato il limite» conferma il delegato Diego Mondin «C'è gente che fa fatica a mantenere la famiglia: i rincari delle utenze ci sono per tutti, come si fa? Ma il salario minimo può essere anche normato, il problema è che i contratti spesso non vengono rispettati». Le aziende al tavolo «volevano addirittura il lavoro intermittente, a chiamata: che può andare bene per presidi o eventi, ma non nelle normali funzioni» puntualizza Cescato «Qui c'è un porto d'armi che segue l'esistenza di un contratto: se mi fai lavorare per una settimana o a chiamata, come si fa con la pistola?». CRISTINA CONTENTO C'è chi prende anche 5 euro l'ora in servizio «Molti non arrivano a 800 euro al mese»

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"COMPARTO SICUREZZA IN AGITAZIONE PER LE PAGHE"

Tratto da Gazzettino del 29/04/2022

Comparto sicurezza in agitazione per le paghe LA PROTESTA BELLUNO Stipendi bassi e fermi da anni, rischi per la propria incolumità e (in particolare durante la pandemia) per la salute personale, situazioni di pericolo: le lavoratrici e i lavoratori della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza denunciano i "livelli di insostenibilità senza precedenti": contratto nazionale scaduto e difficoltà a reperire personale. E lo fanno in modo eclatante. Una delegazione bellunese di una decina di persone raggiungerà la capitale. Ne ha parlato Giovanni Cescato della Filcams Cgil, insieme ai colleghi Fisascat Cisl e Uiltucs. Sono una 90ina le guardie giurate nel Bellunese, e un centinaio coloro che afferiscono ai servizi fiduciari (non armati). «Da oltre sei anni e mezzo senza il rinnovo del contratto nazionale, scaduto, le guardie giurate, insieme ai sindacati hanno optato per lo sciopero. Lo faranno oggi, 2 maggio, alla manifestazione nazionale organizzata a Roma. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs «denunciano la situazione drammatica in cui versa il settore e lo stato di sofferenza e di profondo disagio dei lavoratori e delle lavoratrici da oltre sei anni senza un aumento salariale, con stipendi insufficienti, di fronte alla costante violazione delle norme di legge e dei contratti anche in tema di salute e sicurezza e alla cronica carenza di tutele adeguate rispetto all'evoluzione del settore. Per le tre sigle il mancato adeguamento del salario delle lavoratrici e dei lavoratori costituisce un elemento di estrema gravità, oltre che per il tempo trascorso, soprattutto per l'andamento dell'inflazione che in questo periodo sta comportando una grande penalizzazione del potere d'acquisto dei redditi medio-bassi».

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