Commercio, Turismo e Servizi: i chiaroscuri della provincia bellunese
31 gennaio 2022
Si è svolto venerdì 28 gennaio 2022 presso la Casa dei beni comuni di Belluno, il Comitato Direttivo della FILCAMS CGIL di BELLUNO.
Molti i temi al centro della discussione. Il Segretario generale Alberto Chiesura ha tracciato una situazione provinciale di chiaroscuri per le migliaia di lavoratrici e lavoratori dei settori del commercio, del turismo e dei servizi.
“La crisi pandemica che si protrae ormai da due anni ha segnato profondamente le nostre vite, sia dal punto di vista umano e sociale che economico” ha detto Chiesura, “il primo ad essere toccato è stato sicuramente il settore turistico, con 2 stagioni invernali in fumo; discreta ripresa per l’estate e per questo inverno, anche se risulta difficile tornare alla normalità con restrizioni ancora in essere: l’assenza dei turisti stranieri si fa sentire”.
Pesa sul settore la difficoltà di trovare lavoratori stagionali. “Smettiamola di nasconderci dietro un dito” ribadisce il Segretario “il problema non è il reddito di cittadinanza. I problemi sono paghe troppo basse, stagionalità troppo corta, rispetto ad esempio ai nostri vicini della Pusteria, e, di fondo, un rapporto mancante tra la formazione scolastica di settore e l’attività lavorativa. I giovani sono poco attratti dal settore. Da ultimo il recente fenomeno dell’assorbimento da parte dell’industria bellunese, in particolare del tessile/occhialeria, di numerosi lavoratori degli altri settori; fenomeno che rischia di impoverire le numerose e diversificate professionalità della nostra provincia”.
Settori che invece non hanno risentito delle chiusure sono stati il commercio e il multiservizi (pulizie) “il settore dell’alimentare e delle pulizie sono stati i pochi non oggetto di chiusure. Ai lavoratori e alle lavoratrici dei supermercati e imprese di pulizie sono stati chiesti sforzi importanti durante questo periodo, non sempre con i giusti riconoscimenti per l’impegno profuso in un momento così delicato”.
Sempre complesso invece il tema degli appalti “la gestione degli appalti e dei subappalti, se parliamo del pubblico, è sempre una questione molto delicata; con le gare al massimo ribasso a pagarne le conseguenze sono spesso le lavoratrici e i lavoratori, in termini di salario e occupazione, oltreché, a volte, può risentirne la qualità del servizio”. E gli appalti della sanità bellunese vengono seguiti con attenzione dalla categoria “a dicembre 2021“ ricorda Chiesura “si è concluso senza aggiudicatario il terzo bando di gara aperto da Azienda 0, relativo all’affidamento della ristorazione negli ospedali dell’ULSS 1 Dolomiti”. L’affidamento di questo importante servizio sembra non trovare soluzione. “Forse la proposta di esternalizzazione del servizio, con la previsione di produrre i pasti all’esterno degli ospedali in un unico grande centro di cottura, per una provincia come la nostra ad alta estensione territoriale e con grossi problemi di logistica, non è delle migliori. Perché” sottolinea Chiesura “non è pensabile mantenere il servizio internamente, con migliore garanzia occupazionale e un servizio di qualità?”.
“In linea generale il lavoro negli appalti” conclude Chiesura “è lavoro povero per chi lavora in quei cantieri. Spesso donne, che per arrivare ad una paga adeguata solo sopravvivere, devono mettere insieme più di un contratto di lavoro”.