Esito accordo ACC
Su questo epilogo, sulla chiusura finale dell’art 47 per l’assorbimento dei lavoratori ACC nella nuova fabbrica di SEST, vedo tanta prosopopea dei soliti noti, ma nessuna lettura obbiettiva della situazione attuale e dei fatti di questi due anni, e di questi giorni.
Parto da questo; questo accordo si è potuto avere solo grazie al lavoro svolto dalla FIOM, e se permettete l’immodestia, con il sostegno della Camera del Lavoro CGIL di Belluno. Non lo riteniamo esaustivo, vincolante per un effettivo riassorbimento e ricollocamento dei lavoratori ex ACC, ma se siamo arrivati perlomeno a questo punto è perché la categoria CGIL dei metalmeccanici, la FIOM, ha aperto e sostenuto per due anni una vertenza generale per il salvataggio del patrimonio collettivo della vecchia Zanussi fatto di industria e lavoratori. Abbiamo scelto di non addattarci alla chiusura dettata dai cinesi di WanBao, di lavorare contro le valutazioni di politica e sistema produttivo che dipingevano quel sito e i suoi lavoratori inutili e antistorici, di insistere presso il MISE per garantire la continuità dell’Amministrazione Straordinaria quando invece la si voleva chiudere con largo anticipo e “buttare” sulla strada lavoratori e stabilimento (anche il controverso commissario Castro).
La voce delle Istituzioni TB Mauro De Carli segretario generale Cgil Belluno
Una riflessione CGIL sullo scenario di evoluzione di ACC.
In questi giorni abbiamo visto il prodigarsi di commenti euforici circa la soluzione che il 31 gennaio è caduta nelle mani del notaio incaricato a ricevere le manifestazioni d’interesse per il caso “crisi e amministrazione Straordinaria ACC”.
Vorrei solo sottolineare il grande ruolo svolto dalle RSU e dai lavoratori, insieme a quello delle Organizzazioni sindacali, di categoria e confederali, per arrivare almeno a questo punto d’arrivo. Lo dico solo per ricordare che nel corso di questi due anni, tanti altri soggetti avevano dato per spacciato lo stabilimento di Mel, ed anzi qualcuno, che ora saluta festosamente l’offerta del gruppo LU.VE.
Ripresa economica contradistinta ancora da molte incognite, l'analisi della Cgil di Belluno