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Infortunio Paludi d’Alpago comunicato stampa

COMUNICATO STAMPA
Belluno, 19 dicembre 2023


Cgil, Cisl e Uil unitariamente esprimono il loro cordoglio per la scomparsa di Zeljko Manarin, avvenuta ieri alla Intersocks di Paludi d’Alpago.
Morire di lavoro è una guerra della quale pochi sembrano davvero interessarsi.
A ottobre le vittime sul lavoro in Italia, registrate nel corso del 2023, erano 868, delle quali 672 in occasione di lavoro, con un +2% rispetto a ottobre 2022 e 196 in itinere. Il Veneto, dopo i primi dieci mesi del 2023, occupa la terza posizione del poco invidiabile podio delle regioni con il maggior numero di vittime sul lavoro, che erano 62, alle spalle solamente di Lombardia e Campania.
Numeri, purtroppo, in continuo aggiornamento, se è vero che le morti in occasioni di lavoro, occorse tra il mese di novembre e dicembre, sono continuate con un ritmo tremendo e imperterrito.
L’ultima, quella di ieri alla Intersocks di Paludi d’Alpago, ha colpito un lavoratore esperto, punto di riferimento della comunità croata della nostra provincia.
Non è un caso, peraltro, che la fascia di età statisticamente più colpita sia proprio quella tra
i 55 e i 64 anni, nella quale rientra, purtroppo, anche Zeljko Manarin.
Così commentano i segretari generali di Cgil Belluno, Cisl Belluno Treviso e Uil Belluno, rispettivamente Denise Casanova, Massimiliano Paglini e Sonia Bridda, l’ennesimo incidente mortale in occasione di lavoro: “Morire di lavoro è un fenomeno che non riusciamo ad arginare. Evidentemente la legislazione esistente non è sufficiente ed è addirittura stata peggiorata, per quanto riguarda l’ambito degli appalti. Il lavoro sicuro costa sicuramente di più, ma è un investimento per il futuro che va fatto. Vanno potenziati i corsi di formazione sulla sicurezza, è necessario il rigoroso rispetto e la rigorosa applicazione dei contratti collettivi sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil, va da un lato aumentata in maniera massiccia la cultura della sicurezza e dall’altro snelliti alcuni aspetti della stessa, che sono troppo burocratizzati, perché quello della carenza di sicurezza è un elemento oggettivo, che si riscontra quotidianamente in molti luoghi di lavoro”.
“Stiamo definendo gli aspetti operativi per avviare il Fondo vittime sul lavoro - proseguono Casanova, Paglini e Bridda – un Fondo di tutta e per tutta la comunità bellunese, ma non basta rincorrere soluzioni dopo che i fatti sono avvenuti e padri e madri di famiglia non faranno più ritorno a casa, vanno rafforzati gli organici dello Spisal, dell’Ispettorato del lavoro, di tutti gli Enti preposti per aumentare controlli e prevenzione sul territorio anche perché sempre più vi sono fenomeni di sfruttamento proprio dei lavoratori stranieri, così come emerge dalla ricerca dell’Università di Padova e delle Prefetture di Belluno e Treviso presentata pochi giorni orsono. Non ci sono più scuse o giustificazioni - concludono Casanova, Paglini e Bridda – chiediamo una risposta corale di tutta la comunità lavorativa, economica e sociale del territorio e per questo valuteremo nei prossimi giorni quali iniziative attuare per far crescere la cultura della sicurezza, per investire in formazione, per contribuire a cambiare questo modello di sviluppo che considera la vita umana come un costo necessario per la produzione”.