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Comunicato stampa FP-Cgil

 

ANDREA FIOCCOLa Funzione pubblica della CGIL di Belluno esprime tutta la propria perplessità in merito alla notizia riportata ieri dagli organi di informazione, secondo la quale l’assessore regionale Manuela Lanzarin avrebbe blindato la permanenza di Giuseppe Dal Ben alla guida dell’Ulss 1 Dolomiti, che di fatto, pertanto, rimarrà commissariata fino alle Olimpiadi di Milano – Cortina del 2026.
Il giudizio non è evidentemente sulla persona e sulla figura professionale di Giuseppe Dal Ben, ma sulla scelta della Regione Veneto di proseguire con il commissariamento dell’Ulss 1 Dolomiti, da un lato non ritenendola evidentemente meritevole di un direttore in pianta stabile, dall’altro lato ponendo un termine, quello delle Olimpiadi di Milano e Cortina, che non si comprende quali connessioni possa avere con la gestione della sanità in provincia di Belluno.
Andrea Fiocco, segretario della FP CGIL di Belluno, commenta così le “garanzie” espresse dall’assessore Lanzarin: “Questa cosa non ha assolutamente una logica comprensibile e se le cose non vengono spiegate, si può pensare di tutto. Ricordiamo, comunque, come la Regione non esitò a cambiare per ben due volte il gestore dell'ospedale di Cortina in prossimità dei mondiali di sci alpino 2021. Come mai adesso c'è questo bisogno di continuità? E, in ogni caso, un commissario è un commissario. Si commissariano le aziende che non vanno bene. Superata l'emergenza legata alla scomparsa della dott.ssa Carraro, era necessario invece individuare un direttore titolare alla nostra Ulss. O Giuseppe Dal Ben diventa direttore generale in via esclusiva di Belluno, oppure tre anni di commissariamento sono inaccettabili”.
Le preoccupazioni del personale sanitario, dopo aver letto di un possibile ulteriore commissariamento, fino ai giochi olimpici, sono ben presto giunte all’attenzione del segretario provinciale della Funzione pubblica: “Abbiamo voluto sentire i dipendenti e abbiamo chiesto la loro opinione sulla proroga del commissariamento. In molti ci hanno risposto e nei pareri di tutti risalta in primo luogo un dubbio sul ruolo di Dal Ben: "ma quale sarà la sua qualifica? Direttore o Commissario?"
Tutti esprimono la perplessità rispetto alla prospettiva di avere un Commissario fino alle Olimpiadi - "E cosa c'entrano le Olimpiadi", ci dicono. Soprattutto, ritengono che tra le questioni di cui l'Ulss si dovrebbe preoccupare, ce ne siano di molto più importanti e urgenti, come dare un miglior servizio ai bellunesi, anziché condizionarne la direzione ai giochi olimpici, con la famigerata pista da Bob”.
Andrea Fiocco, dall’analisi del confronto con il personale sanitario, sottolinea i tratti salienti delle riposte ricevute: “I dipendenti sono preoccupati del servizio che stanno fornendo alla cittadinanza e del carico di lavoro sempre maggiore che devono sopportare, a fronte di assunzioni non sufficienti a coprire le cessazioni per pensionamento e alle dimissioni di operatori sanitari giovani, che se ne vanno a fare altro. Prevale lo scoramento per essere, ancora una volta, considerati una provincia di serie B, che non ha neanche diritto ad avere un Direttore Generale titolare. Nessun giudizio viene espresso sulla persona e sul professionista Giuseppe Dal Ben, ma al tempo stesso non viene compreso perché non si sia riusciti a trovare un altro candidato a dirigere l’Ulss 1 Dolomiti”.
Il segretario della FP provinciale, infine, sottolinea la lacunosa comunicazione proveniente dalla Regione Veneto: “Laddove le cose non sono spiegate bene e fino in fondo, per esempio il termine del mandato di Dal Ben legato ai giochi olimpici, partono nei pensieri dei dipendenti le risposte più fantasiose. C'è chi pensa che si vogliano privatizzare ancora altri servizi, chi teme che possano chiudere gli ospedali di Agordo o Pieve, chi paventa una ulteriore riduzione delle competenze dell'ospedale di Feltre. C'è chi addirittura intravvede la premessa per accorpare Belluno a Treviso. Alberto, OSS di Belluno, ci ha detto "ancora una volta, la Regione ci ha abbandonato". Come CGIL” conclude Andrea Fiocco “comprendiamo il sentimento dei dipendenti. Questa cosa non ha assolutamente una logica comprensibile, e se le cose non vengono spiegate, si può pensare di tutto”.